ALICE nel paese delle meraviglie materiali didattici 

TEATRO RAGAZZI / ALICE / materiali didattici - trama

trama

in forma di STORYBOARD

obiettivi

didattici

canzoni

testi, musiche, basi da cantare

attività

per rielaborare in classe

trama

Quella che segue è la trama dello spettacolo: un compendio per l’insegnante che voglia raccontare la storia ai bambini per prepararli alla visione dello spettacolo o per ripercorrerne le vicende nei giorni successivi. Non è un testo narrativo, ma una sorta di scaletta, perché crediamo che le fiabe sia meglio raccontarle piuttosto che leggerle, perché ogni narratore le possa far proprie sottolineando le parti che reputa più significative, aggiungendo colori e particolari, scegliendone i ritmi in base al suo gusto e all’uditorio.

L’autore

di questa storia, che si chiama Louis Carroll, ricorda che un tempo lontano, un pomeriggio di sole, lui con Alice e sua sorella erano sul lago, su una barchetta per una gita… questo nello spettacolo è raccontato da una canzone!

Quel pomeriggio

più tardi sul prato, mentre la sorella maggiore leggeva, Alice si annoiava un po’…ma solo fino a quando non vide un coniglio vestito di tutto punto, con un grosso orologio nel panciotto che camminava tutto frettoloso… e diceva tra e sé e sé di essere molto in ritardo!

Alice

che era una bambina molto curiosa lo seguì nella sua tana e si trovò a cadere in una lunghissima galleria che andava giù… giù… giù…

Quando toccò terra

si trovò in una grande sala con una piccola porta. Dietro la porta c’era un guardino meraviglioso, ma lei era troppo piccola per entrarci! Dopo aver bevuto da una strana bottiglietta però cominciò a rimpicciolire, ora poteva entrare! Peccato che avesse dimenticato la chiave sul tavolino, che ora per lei era un enorme tavolone!

Poi trovò un biscotto

con la scritta mangiami, Alice diventò gigantesca. Ora poteva prendere la chiave, ma la porticina era minuscola per lei! Così si mise a piangere, ma le sue lacrime formarono un lago. Quando Alice grazie al ventaglio, tornò alla sua statura normale cadde nel lago, dove nuotavano anche un topo, un pappagallo e un dodo.

Il topo

cercava di aiutarli ad asciugarsi e riscaldarsi, ma il dodo e il pappagallo facevano un gran baccano e Alice stava per spazientirsi quando ecco arrivare il coniglio! “Marianna” le disse, scambiandola per la sua cameriera, “vammi a prendere il ventaglio!”

Nella casa del coniglio

Alice cominciò di nuovo a crescere, e crebbe così tanto che dovette mettere una gamba fuori della porta e far uscire un braccio dalla finestra. Quando il coniglio vide quel braccio gigantesco si spaventò moltissimo e cominciò a lanciare una pioggia di sassolini contro la povera Alice…

Ma i sassolini

appena toccavano terra, si trasformavano in tanti dolcetti che fecero tornare Alice della sua statura normale… forse! Ormai non ci capiva più niente. Comunque potè uscire dalla casa, così si rimise a cercare il modo di entrare nel bel giardino che aveva visto dalla porticina.

Così incontrò un bruco

che stava seduto su un grosso fungo e fumava una strana pipa. Era un bruco parlante e Alice gli chiese se poteva aiutarla a smettere di crescere e rimpicciolire di continuo, lui allora le dette due pezzi del suo magico fungo: “uno fa rimpicciolire e l’altro fa crescere”. Già, ma quale?

Alice assaggiò il fungo

e quando giudicò di essere tornata alla sua statura normale, si trovò davanti a una porta, era la casa della Duchessa. Un servitore, che era una rana, stava consegnando una lettera a un altro servitore, che era un pesce.

Nella casa della duchessa

c’era un gran baccano: tutti starnutivano, la cuoca rimestava in un gran pentolone una zuppa troppo pepata e lanciava stoviglie verso un grosso gatto con uno strano sorriso, mentre la duchessa cercava di calmare un neonato che strillava. Ma, per farlo addormentare, lei e la cuoca se lo lanciavano come una palla!

Menomale che Alice

riuscì a portarlo fuori dalla casa! ma come l’ebbe in braccio si accorse che il bambino si stava trasformando in uno strano porcellino con braccia e gambe lunghissime. Così lo lasciò andare e quello trotterellò via nel bosco.

lì incontrò il gatto


della duchessa, era su un albero e scompariva e riappariva in punti sempre diversi. “da quella parte abita un cappellaio matto, dall’altra una lepre marzolina” disse ad Alice. Poi scomparve, tutto meno il sorriso.

"Siamo tutti matti, qui!"

Alice non avrebbe mai voluto andare in mezzo ai matti, ma dopo poco si trovò davanti a una lunga tavola apparecchiata per molte persone, dove il cappellaio e la lepre marzolina stavano rovesciando il the sulla testa di un ghiro che sonnecchiava nella teiera.

Il cappellaio

spiegò ad Alice che era molto triste perché la regina era arrabbiata con lui e aveva ordinato che gli venisse tagliata la testa. E questo perché diceva che egli avesse “ammazzato il tempo”. Alice cercò di essere gentile, ma con quegli strani tipi era impossibile parlare, così lasciò la compagnia e riprese il cammino.

Ma ecco che finalmente

trovò la porta del meraviglioso giardino di rose che aveva visto all’inizio della sua avventura nella tana del coniglio, era il giardino della regina! Due carte da gioco stavano dipingendo di rosso le rose bianche, Alice stava per chiederne il motivo quando arrivò lei…

…la regina!

Era davvero cattiva, ordinava di continuo alle sue guardie di tagliare qualche testa, poi decise di giocare con Alice una partita a croquet e fece portare una grossa palla. Alice faceva molti punti mentre la regina non sapeva giocare e stava perdendo. Arrabbiatissima gridò: “tagliatele la testa!”

Così ci fu il processo

 e Alice dovette salire sul banco degli imputati. Qui, ritrovò tutti gli animali che aveva incontrato, c’erano il coniglio, il dodo, il topo e tutti gli altri. Volevano aiutarla, ma la regina zittiva tutti con grande prepotenza. Sembrava che dovesse finire proprio male per lei, povera Alice!

Ma cominciò a crescere…

…e divenne molto più grande di tutti, così prese coraggio “siete solo un mazzo di carte!”, gridò. E mille carte da gioco volarono in aria proprio come quando cade un castello di carte.

"Alice… Alice svegliati

hai dormito così tanto”. Era la voce della sorella. Ma allora… era stato un sogno? Forse… ma da qualche parte, se tendete l’orecchio, potreste sentire ancora il Tic Tac dell’orologio del coniglio!

Teatro ragazzi - ALICE
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